lunedì 13 dicembre 2010

LA DAMA, IL CORVO....( atto primo )

TEATRO DELLA PAROLA

Dialogo a due voci, in tre atti di dodici sonetti, per un totale di trentasei sonetti, pari a quattrocentotrentadue versi......

Protagonosti: Il Corvo, la Dama

Scena unica: un tavolo, due sedie

Costumi: nessuno

( senza suggeritore )

ATTO PRIMO

LA DAMA:

Scivola la notte
e come la sorte uccide,
la morte invece plasma
il prossimo vicino;
non c'è nulla di male a dare
bocconi in pasto al nulla,
ma scompare così una civiltà.
Dio verifica se stesso
del difetto che ha creato,
evolve così la sua pietà,
la misura è circolare;
sono stata sempre buona,
cosa vuoi serpente nero ?!
Vola via, lontano!!!

IL CORVO:

Porto neve
sulle alte vette
ma si scioglie il ghiaccio
a primavera;
quando il vento
cambia direzione
il mio leone raglia.
Sono venuto per strappare
denti buoni dalla bocca,
forte e chiaro è il mio messaggio,
non sono affatto un fannullone;
scappa, corri bianca dama
altrimenti " Io "reciderò il tuo fiore.

LA DAMA:

Temo e non temo
gli sbalzi del mio tempo,
mi sono a lungo preparata,
io fata del racconto;
gente adulta di ogni luogo
il tesoro vi appartiene,
rallentate la velocità.
Santa e non puttana
tengo l'ombra tra le mani,
affonderò i colori
nei silenzi di un mattino;
sia benedetto il cielo
e sia lucide le stelle, tomba
non mi troverai!!!!

IL CORVO:

Vigila
poetessa larga,
la rana ha l'oro in bocca,
sia fatta la sua volontà;
tu che hai fatto del peccato
umile bandiera
ora non riesci a vomitare.
Squisita croce,
sono paziente,
ci incontreremo dove
il nove è un sole nuovo;
autentico il padrone scrive
parole dal profondo
e così mi ha contattato.

LA DAMA:

Tra i tanti suoni
che ondeggiano nell'aria
alcuni son ballate,
voci chiare dall'interno;
non sono nuova
a queste trasmissioni,
le ricevo con piacere.
Vetta ricoperta
di frasi illuminate,
ogni scoperta è tentazione,
bombe devastanti senza nome;
dunque ora vedi
dove inizia il mio tormento?!
Sposa viva del difetto.

IL CORVO:

A me sembra
di vederti
sdraiata sull'amore,
sono antiche quelle panche;
modernità è confusione,
è caotica la legge,
il mio cuore è più leggero.
E poi, non sono forse ali
quelle che porto sulla schiena?!
Io non muoio mai
e rido a crepa\pelle;
fischia l'alba nuova
alla vista dei suoi figli,
l'uomo limpido si lava.

LA DAMA:

Rifletto l'aria
più fresca del mattino,
l'atomo frizzante entra
spalancando la finestra;
saran demoni o violette
le struttura appena nate,
odo canti e meraviglie.
Due diversi arcobaleni
complementari tra di loro,
nulla ci divide o forse tutto
ma non c'è lutto qui con noi;
non ho mai pregato tanto,
son cristiana ma non sembra,
tu sei un piccolo stregone.

IL CORVO:

Fatidiche lotte
contro fantasmi incappucciati,
stupori color rugiada
o percosse senza luce;
priva di sogni è questa
stagione martoriata....
( sentenzia l'oracolo gridando )
Morde l'aiuola un pazzo
brandendo la sua spada;
erbivoro è il bisonte,
mano morta allucinata;
vedo foglie sul davanzale,
l'estate sta finedo,
andrò sull'altro ramo.

LA DAMA :

Foza grida !!
Distilla la tua fede
latrando alla sfortuna,
corvaccio troppo nero !!
Moltiplica così l'impatto
del cadavere caduto,
immagine sbiadita sempre.
Il futuro aspetta che
arrivi il suo presente
e benevola la storia
non dimentica chi ha dato;
forse io sono ritardata
ma il corpo mi sussurra
centimetri di luna.

IL CORVO :

Miracoli
nel senza-tempo
già scavano la fossa,
rossa squadra di guardiani;
sbava regole sul muro
bianca dama illuminata,
il tuo seno è carta-pesta.
Non colpisce la freccia al centro
del sacro cuore d'alabastro,
Gesù si spezza i denti
cercando di volare;
non dimenticarti
di me sorella, torneremo
insieme a scuola.

LA DAMA:

Ricevo conferma
delle mie tribolazioni,
la voraginie si spalanca
e non riesco a ragionare;
ogni cosa che scrivo
acquista un senso,
è la logica di tutto questo.
Certo devo stare attenta
e non precipitare
quando la voragine si apre;
io fiammella equilibrata;
nonostante il grande caos
l'arte si vende a peso d'oro,
prova corvo!! prova!!

IL CORVO:

Certo che provo,
naturalmente,
il mio sogno è proverbiale,
dovrò stare molto attento;
scintilla il calice dei corpi
accecando la materia,
ogni legge ha un senso.
L'incantatore preme
per varcare quella soglia,
la sua forma pre\natale
offre soluzioni alla memoria;
sappi dunque bella\donna
che il cosmo è molto grande....
Ospita anche me.

FINE PRIMO ATTO

Sipario, luci spente,
voce di un bimbo fuori campo:

Nemis tarea
olti mes rate\ah,
ramnel - t mai rest,
gimnah cale maal;
amnat mist - reh tares,
oimats terak moi,
ritalt seil moss...
Alande mairt ness!!

OM PENSO, SI PENSO, PENSO, VIVO E SONO OM

ELIA NAT BABA AHSRAM

Nessun commento:

Posta un commento