mercoledì 15 dicembre 2010

IL CORVO, LA DAMA ( secondo atto )

TEATRO DELLA PAROLA

Dialogo a due voci, in tre atti di dodici sonetti,
per un totale di trentasei sonetti,
pari a quattrcento\trentadue versi...

Scena unica: Un tavolo, due sedie...

Costumi: Nessuno

( senza suggeritore )

SECONDO ATTO

LA DAMA:

affronterei
il disastro umano
ma Dio non lo permette;
infondo è Lui
che lo ha creato,
l'incanto gli appartiene...
( e poi venne la bestia )
Sempre diverso
nelle rappresentazioni,
elemento simbolico vitale,
il male è stato preso;
io l'ho ripudiato, è vero,
ma lui è rimasto.

IL CORVO :

Resto del parere
( azzurra luce d'altri mondi )
che la vita è degna
d'essere vissuta;
tanto più integrale
risulta essere l'approcio
quanto più è reale il mondo.
Sono daccordo, è vero,
comunque l'ignoranza esiste
e necessita di cure,
comune è la sostanza;
io accendo il cadelabro e leggo,
per me l'estasi è cultura,
disperde l'ombra.

LA DAMA:

Offrire resistenza
all'archetipo invasore
a volte è peggiorativo,
il simbolo non si dilegua;
io vivo nell'attesa
dell'atomo sospeso,
mia Madre fu una meretrice.
Il ricordo d'altre vite
s'affaccia sulla soglia,
l'iniziato vede
la propria evoluzione;
gente diversa,
antiche sfere,
attimi\poesia.

IL CORVO:

Resto sul ramo
e dall'alto osservo,
mi sposto solo per cacciare
vermetti con la bocca;
non cupo ma comunque
strappo il Cuore dei nemici,
concedo l'onore delle armi.
Non m'innamoro
ma adoro la bellezza,
rispetto la diversità,
la casa è la mia foresta;
donne del mondo,
figlie umide del sole:
Spogliatevi per me.

LA DAMA:

Quando
anche il Corpo cade
la materia si dissolve,
questione di apparenza;
esibire il proprio credo
è un bisogno primordiale,
segna limiti e distanze.
Ricevo gioia quando m'apro
alle dinamiche del mondo,
mi sento anonima e osservo
la chiesa con distacco;
questa mano ormai perfetta
incide il codice reale,
sono pluri\cellulare.

IL CORVO :

Forse non t'accorgi ( bella mia )
che il vento libero sussurra
parole docili d'amore
a tutto ciò che è manifesto;
ti condensi nel particolare
ma dove archivi tutto il resto?!
Riflettici, pensa bene,
credo che tu debba avere
miracoli nel cesto...
( quarto fiore sezionato,
regola Sua...)
A me piace l'avventura
dunque non ci vediamo spesso,
cambio ramo e volo via.

LA DAMA:

Ma quale strano verso
odo uscire dal tuo grembo,
non semplici parole
ma uno schema assai complesso;
non v'è certezza nella prole
figlia dei misfatti,
spesso il nero resta tale.
Gioca a scacchi il redentore
con la croce insnguinata,
vola alta verso il sole
la fede del germoglio;
il Santo Padre Illuminato
circoncise queste vesti
ed ora son più bella!!

IL CORVO :

Forse troppa vanità
materiallizza il sangue,
s'apre la ferita e scorre
quel liquido sul pane;
debbo dire che la luna
azzanna il sentimento,
per questo non esplode.
Amo il bello per amore
e non mi sento in colpa,
nonostante il mio colore spendo
cinque atomi di rosa;
attenzione scrittori miei,
qui c'è in serbo una sorpresa...
Elia vi aspetta!!

LA DAMA:

In un crescendo
di vortici e ballate
s'esprime l'arte nuova,
io vivo in un bosco fitto;
milioni di creature
dal sotto\suolo al cielo
popolano la mente.
Quando il mio lavoro
sarà riconosciuto
il sole alto splenderà,
vedrò Dio nella foresta;
io sono l'esperienza,
il gigante più longevo,
mi nutro solo d'acqua fresca.

IL CORVO:

Finalmente
piramidi centrate,
il diaframma nucleare investe
la fasi ultime del cerchio;
plano in terrazza,
m'affaccio e piango,
del " Pinelli " son porta\voce?!
Ora nel vento
Lui dissolto chiama
nuove anime alla festa...
Terra Promessa e Liberata?!
Giovani, prendete esempio,
non vi sottragga " Lo sballo " all'ideale,
Pensare è cosa giusta.

LA DAMA :

Vive d'omicidi il ragno
senza mai voltarsi indietro,
vomita chimere morte
fatte a pezzi sulla strada;
come vedi, amico mio,
anch'io mi esprimo bene,
ho molti chiodi nella testa.
Di " Leonardo " fui la musa
per l'immagine perfetta;
trono, fuochi, debolezza,
mi strinse forte quella mano...
( ma drammatico è il confronto )
L'arte oggi è relegata
al triste ruolo di comparsa.

IL CORVO:

Sono daccordo
ma non per questo evado
lontano dallo spazio,
resto ancora tra la gente;
un amore viscerale
mi sorprende tutta\via,
rinuncio alla sepoltura.
Aria, aria, amo respirare,
voglio perdemi sul monte,
acqua fresca e poche case;
la ruota gira senza sosta...
Arca, sinonimi, contrario,
una parola tira l'altra,
uccel poeta.


( FINE SECONDO ATTO )

Sipario, luci spente,
voce di una bimba fuori campo:

Mares tai nomet Elia,
tark sams moi,
ovalet miri-as-che,
giois valert niam...
Colisit miha alas-re,
marat enem orit
amba ales re?!
Amba ales ?!

OM PENSO, SI PENSO, PENSO, VIVO E SONO OM

ELIA NAT BABA ASHRAM

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