giovedì 16 dicembre 2010

IL CORVO, LA DAMA ( ultimo atto )

TEATRO DELLA PAROLA

Dialogo a due voci, in tre atti di dodici sonetti,
per un totale di trentasei sonetti,
pari quattrocento\quaranta\due versi....

Protagonisti : Il Corvo, la Dama

Scena unica . Un tavolo, due sedie

Costumi: Nessuno

Senza suggeritore.....

TERZO ED ULTIMO ATTO

LA DAMA :

Il dao è tratto!!
Eroi del sotto\bosco
unitevi per scolpire
nuove rocce\arcobaleno.
La fantasia resta
l'unica presenza priva
del doppio taglio,
creare è sincerità.
Al cospetto del seme
scompare la fatica,
si dissolvono i sospetti,
amo tutto ciò che è vero
e continuerò la lotta....
( corvo nero ?! )

IL CORVO :

Ulula l'inferno
spezzandosi la bocca,
ma gravida la pietra
stupra le nazioni;
scrittore matto, folle follia,
egli pensa e ci conduce,
forse è molto equilibrato.
Resto solo, come sempre,
quattro unghie nella schiena,
stupidi politici nostrani....
( specie protetta )
Il corvo ride, dama bianca,
dall'alto osserva le paure,
orgasmo al centro.

LA DAMA:

Geloso sulla soglia
vedo un uomo che promette
mari e monti alla sua bella,
ma gli lascia le catene;
lei libera vorrebbe andare
incontro all'universo,
vorrebbe separarsi.
Io penso, dato che son donna,
a un'altra vita da partorire,
non voglio che l'incanto sieda
al tavolo dei penitenti;
io - specchio rifletto " Dei "
tranquilli nell'olimpo,
offro l'amore.

IL CORVO:

Ma perchè
ti nascondi invano
tra bianche perle e santità?!
Dovresti vivere all'aperto,
con le tue capacità
potresti aiutare il mondo.
Questa sera brilla
uno spirito veggente,
accende luci e rende grazie
al più mitico dei corpi;
maschio è l'altare posto
a solenne guardia della casa...
Così Dio s'è capovolto,
infrange il vetro.

LA DAMA:

Argini sfondati,
il fiume invade il campo,
al mente non è più sovrana
e il pensiero resta fisso; accade.
Non c'è niente di scontato,
questo o quel dottore
non importa, basta che sia bravo.
Poi tocca al paziente,
è lui che deve amare
( così sarà ricompensato )
la vita in ogni forma;
di fatto la malattia
non è molto importante
e sarà dimenticata.

IL CORVO:

Bene sorella mia
adoro quando ti stendi
sul prato a riposare,
rendi utila anche il nulla;
è sufficiente toccarti
per nascere di nuovo,
oggi come ieri...( poesia meravigliosa )
Quando l'angelo sotterra l'ascia
s'arrende l'anima ai poteri,
dunque controllare l'altro
diventa naturale;
non più sforzi per governare,
sarà una passeggiata,
si vivrà traquillamente.

LA DAMA:

Non divagare,
non riesci più a volare,
il mondo ti ha messo i lacci
e ora sei decapitato, è normale.
E' normale che la gabbia
ti tenga imprigionato,
è stata chiusa quella strada.
Ancora uno sforzo, dai!!
Poi sara felice,
nemmeno più ti accorgerai
d'essere stato preso a calci, anzi,
esprimerai riconoscenza,
la tua forza è nel lavoro....
Stato fatto?!

IL CORVO:

Presunzioni
nel quinto corpo
danneggiano la vita,
ma l'umiltà è una potenza;
orgia santa di mille mani
festeggia il giorno nuovo,
non perderò la principessa.
E comunque mi renderò
simile agli umani,
nessuno più domanderà
notizie sul mio conto;
e tu dama in calore,
alle mie voglie dunque
appesa, ti dileguerai.

LA DAMA:

Dilaga povero uomo,
di tutti sarai l'amico,
sposati col tempo e insegna
ciò che ti ho dettato;
pur vivendo la passione
non verrai contaminato,
ciò che è puro resta tale.
Per l'inganno non c'è posto
in quest'evoluzione,
solamente il verbo resta,
è la favola più antica;
non ti tireranno più le pietre,
riconosciuto in vita
vita stessa tu sarai.

IL CORVO:

Anch'io mi rivolgo ora
a chi mi sta creando,
volgio contattare
l'unica matrice;
altrimenti vana
sarebbe l'arte,
piccola e insicura.
Si tratta di rivestire
il pensiero di materia,
discesa è meditazione
ma il contenzioso è ancora qui,
occultismo o rivoluzione,
aperta e subito richiusa
diventa inutile la porta.

LA DAMA:

Chiediti piuttosto
( scrittore molto avanzato )
se davvero esiste un " oltre "
o se sei predestinato;
nato infinite volte e morto
è qualsiasi essere vivo,
la fine dei corpi non esiste.
Tra il prima e il dopo
la forma si sostanzia,
il cuore pulsando attiva
il circolo vitale; azione.
Successivamente una reazione,
aspira l'oggetto esterno
e diventa relativa.

IL CORVO:

Quando il gioco si fa duro...
E' inevitabile, succede,
tutto ciò che ci appartiene
domani non sarà;
la logica provvede,
la bandiera non c'è più,
è stato tutto conquistato.
Sette per sette ancora
ripetuto settanta volte,
così l'opera diventa seria,
il passaggio stretto è reso grande;
l'io è sensazionale,
non vorrei perderlo però
è lui che vuol morire.

FINE DEL DIALOGO

Sipario, luci accese sui due bambini,
si tengono per mano
e insieme intonano così :

Arim tei aal,
ormal rees ta-a - takè
marist eelast rame eah!
Gimnel teah carem nialst et
mundi erat domine in capo....
Amiste neeral goit-meer,
alande mass ocit nea,
ralas coti golem-ci
astar mei amor !!

OM PENSO, SI PENSO, PENSO, VIVO E SONO OM

ELIA NAT BABA ASHRAM

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